Iran, analista Parsi: Israele scontento, vuole gli Usa nel conflitto

“E’ già un risultato notevole riuscire a ottenere un cessate il fuoco. Sarebbe un risultato ancora più grande riuscire a mantenerlo. Abbiamo visto che Israele ha violato sistematicamente sia i cessate il fuoco a Gaza che in Libano. Questa volta, però, potrebbe essere più costoso per Israele violarlo, se si dovesse rinnovare un processo diplomatico tra Stati Uniti e Iran. E questo ci porta a un altro fattore chiave, cioè che per fare in modo che il cessate il fuoco effettivamente duri, deve esserci un ritorno alla diplomazia nei rapporti tra Stati Uniti e Iran sul nucleare”. Lo dice Trita Parsi, analista politico iraniano naturalizzato svedese. In. una intervista a La Stampa aggiunge: “C’è uno scenario in cui le due parti continuano a combattersi con reciproci attacchi missilistici, e con il cambio di regime che vuole Israele. Ma c’è anche un altro scenario, in cui la continuazione dei combattimenti, la violazione del cessate il fuoco, finisce per coinvolgere di nuovo anche gli Stati Uniti nel conflitto. Questo è lo scenario che Israele auspica: creare così tanta pressione che, se i combattimenti continuano, si possa esercitare una pressione implacabile sugli Stati Uniti affinché rientrino in guerra. Penso che Israele sia molto scontento del cessate il fuoco. Netanyahu ha lottato per oltre 20 anni per far sì che gli Stati Uniti andassero in guerra con l’Iran. E, una volta ottenuto questo risultato, sono certo che avrebbe voluto che la guerra durasse di più, invece di portare a un cessate il fuoco in così pochi giorni”.