L’economista Daniel Gros, direttore dell’Institute for European policymaking dell’Università Bocconi e consulente del Parlamento europeo, sostiene che “l’Iran non chiuderà gli stretti, ma tutto dipende dai negoziati”. In una intervista a La Stampa aggiunge: “Non credo a una fiammata duratura del prezzo del petrolio. L’abbiamo visto molte volte: le quotazioni salgono per le tensioni in Medio Oriente e dopo qualche giorno vanno giù. L’Iran è un esportatore marginale, tra l’altro verso la Cina”. E ancora: “L’Arabia Saudita è molto contenta che altri facciano il lavoro sporco per lei attaccando l’Iran, che era il concorrente regionale più forte. Non vuole essere vista come un alleato di Israele, mi aspetto si offra come mediatrice quando Teheran sarà pronta a negoziare”. Poi sulla Russia: “Se il prezzo del petrolio sale, a livello economico la Russia ci guadagna due volte. Per Mosca, ogni rincaro del greggio è benvenuto, soprattutto dopo i cali recenti delle quotazioni, e questo denaro extra sarà investito nella guerra, rendendo più difficile la resistenza ucraina”.