Iran, gen. Portolano: Rischio di guerra allargata a Paesi vicini

“L’Italia segue con costante e attenta preoccupazione l’evoluzione della situazione in Medio Oriente, in un periodo segnato da una profonda instabilità, conflitti sanguinosi e una molteplicità di crisi interconnesse, che si alimentano reciprocamente”. Così il capo di stato maggiore della Difesa, Luciano Portolano. In una intervista a Il Corriere della Sera spiega: “In un dominio multidimensionale e multinazionale, gli elementi sul tavolo sono il successo (o insuccesso) di un accordo sul nucleare con l’Iran, la contiguità geopolitica di Stati, attori, interessi, risorse, alleanze e rivalità. Sino a ipotesi di maggiore ampiezza e gravità, con il rischio di deflagrazione ed estensione del conflitto aperto ai Paesi limitrofi”. Poi ancora aggiunge: “La costruzione di una difesa europea autonoma, coesa ed efficace è una sfida complessa, ma oggi più attuale che mai. Il recente Joint White Paper for European Defence Readiness 2030 rappresenta un passo importante per l’architettura militare dell’Unione. Il documento individua le aree di investimento comuni per potenziare le capacità congiunte, in primis il comando e controllo, e per rendere più solida e innovativa la base industriale europea della difesa. L’Ue dovrà, tra l’altro, rendere pienamente operativa la Military Planning And Conduct Capability (Mpcc), trasformandola in una struttura in grado di pianificare e condurre missioni militari complesse, istituire la figura di un comandante strategico unico, estendere gli standard Nato a tutti i Paesi membri, creare una rete di comunicazioni classificate e un centro di analisi delle informazioni riservate. Questo percorso richiede una solida partnership con la Nato, con cui dobbiamo evitare duplicazioni e promuovere sinergie strategiche”.