“Nel 2023 un terzo dei capoluoghi di provincia/città metropolitana del Mezzogiorno (14 Comuni) ha adottato misure di razionamento nella distribuzione dell’acqua potabile, attuando riduzioni o sospensioni dell’erogazione idrica. Misure di razionamento sono state adottate nella maggior parte dei capoluoghi della Sicilia (tutti tranne Enna, Ragusa e Siracusa) e della Calabria (tranne Crotone), in uno dell’Abruzzo (Chieti), due della Puglia (Foggia e Bari) e uno della Sardegna (Nuoro). Rispetto al 2019 (dato più basso dal 2015), il numero dei capoluoghi interessati da misure di razionamento passa da 9 a 14, includendo anche Bari e Messina tra i poli delle città metropolitane”. E’ quanto si legge nel rapporto ‘Le statistiche sull’acqua. Anni 2020-2024’, diffuso dall’Istat in occasione della Giornata mondiale dell’acqua, istituita dalle Nazioni Unite nel 1992 e celebrata ogni anno il 22 marzo.