“Nei primi quattro mesi del 2024 le esportazioni verso l’extra-Ue crescono del 2,2% e sfiorano i 100 miliardi di euro, in anticipo rispetto a quanto avvenuto nel 2023. I numeri dell’export nei Paesi extra-Ue di aprile 2024 confermano l’ormai consolidato comportamento altalenante. Flettono ancora le esportazioni dei prodotti energetici ma un segnale positivo arriva dalla crescita delle vendite all’estero negli altri settori, soprattutto beni di consumo, che ci auspichiamo possa avvenire anche per gli scambi con i Paesi UE”. Così Matteo Zoppas, presidente di Ice, in merito ai dati dell’export extra Ue di aprile 2024 diffusi oggi dall’Istat.
“Nel dettaglio, prosegue la variabilità che da oltre un anno contraddistingue l’andamento delle esportazioni verso i Paesi extra-Ue; ad aprile 2024 si registra una ulteriore inversione di segno con una crescita del +3,4% rispetto a marzo 2024 (mese che aveva segnato una riduzione del -4,5% nei confronti di febbraio 2024 che a sua volta aveva invece marcato una crescita del +7,6% rispetto a gennaio dello stesso anno) – prosegue Zoppas -. In flessione le esportazioni di energia, a -19,2% rispetto a marzo 2024, che risentono dell’instabilità geopolitica internazionale, mentre un buon segnale arriva dalla vendita di beni di consumo e strumentali, rispettivamente a +6,1 e +5,8% rispetto a marzo 2024”.
Zoppas aggiunge: “Come per i dati di marzo, il risultato complessivo è condizionato da operazioni legate al comparto cantieristico; se si escludono, la crescita delle esportazioni italiane rispetto a marzo scende al +0.9%. Da segnalare nel confronto annuale, la crescita delle vendite verso tutti i partner extra-Ue, particolarmente ampia verso Turchia (+68,6%), Regno Unito (+39,9%), e Giappone (+23,0%), unica eccezione la Svizzera che segna una riduzione del -6,5%. Tornano a salire, per la prima volta quest’anno, le vendite verso la Cina a +8,2% rispetto allo stesso mese del 2023. Nei mesi scorsi i dati relativi al mercato cinese avevano risentito del confronto con esportazioni record di beni farmaceutici legati alle cure per il Covid19 nei primi mesi del 2023”.