“Rispetto a quest’anno, le banche ci perdono qualcosa nell’immediato, ma in fondo si tratta di un prestito allo Stato: pagano più tasse nel ’25-26 e poi presumibilmente pagheranno meno. Guadagnano qualcosa i redditi bassi cui vengono estesi alcuni benefici mentre ci perde la classe media, soprattutto quella che non evade. Il governo aveva promesso che quest’anno avrebbe ridotto le tasse sul ceto medio, ma non lo ha fatto. Nel 2026-27 arriverà invece il grosso dei tagli, con un calo di 1,8 punti della spesa primaria. Quindi tutto lo sgonfiamento della spesa statale è rinviato”. Così l’economista Carlo Cottarelli sulla legge di Bilancio. In una intervista a Il Corriere della Sera aggiunge poi sul lavoro del ministro Giorgetti e sulla reazione dei mercati: “Lui, per la prima volta da tanto tempo, ha risparmiato parte del ‘tesoretto’ da aumento delle entrate. Così il deficit è più basso di mezzo punto del programmatico fissato ad aprile: 3,8% del Pil contro il 4,3%”. E ancora. “Giorgetti, col sostegno della premier Meloni, ha dimostrato prudenza nella gestione dei conti pubblici e il piano presentato a Bruxelles è in linea con le nuove regole Ue. Questo garantisce l’intervento della Bce in caso di attacco da parte dei mercati finanziari”. Domani si pronunceranno Standard & Poor’s e Fitch sul rating dell’Italia, “forse potrebbero anche migliorare l’Outlook”.