“Gli attacchi alle navi nel Mar Rosso hanno comportato la deviazione dei flussi commerciali. I costi di spedizione sono aumentati notevolmente e i tempi di consegna si sono allungati, soprattutto per gli scambi dall’Asia all’Europa. Ciò ha già iniziato a sconvolgere i programmi di produzione in Europa, in particolare per le case automobilistiche. Nel 2022, circa il 15% dei volumi del commercio marittimo globale è passato attraverso il Mar Rosso”. E’ quanto si legge nell’ultimo Interim Economic Outlook dell’Ocse. “L’utilizzo di una rotta più lunga attorno al Capo di Buona Speranza aumenta i tempi di viaggio del 30-50%, a seconda della rotta interessata, e aumenta il fabbisogno di capacità di trasporto marittimo globale. La capacità di offerta aggiuntiva quest’anno, che riflette i nuovi ordini più forti di navi portacontainer dopo la pandemia, dovrebbe contribuire a soddisfare l’aumento della domanda di trasporto marittimo e la moderata pressione sui costi- ha aggiunto – Tuttavia, come si è visto durante la pandemia e nel periodo immediatamente successivo, le spese di spedizione più elevate aumenteranno i costi, soprattutto per le merci. La ricerca dell’Ocse suggerisce che il recente aumento del 100% dei costi di spedizione, se persistente, potrebbe aumentare l’inflazione annuale dei prezzi all’importazione dell’Ocse di quasi 5 punti percentuali, aggiungendo 0,4 punti percentuali all’inflazione dei prezzi al consumo dopo circa un anno”.