La commissione Industria, ricerca ed energia (Itre) del Parlamento europeo ha adottato con 53 voti a favore, 1 contrario e 5 astensioni la proposta di risoluzione sul regolamento ‘Critical raw material act’ (la Legge sulle materie prime critiche), a prima firma dell’eurodeputata tedesca Nicola Beer (Renew Europe). La proposta della Commissione europea di Legge sulle materie prime critiche è stata avanzata lo scorso 16 marzo, come uno dei tre pilastri del Piano industriale per il Green Deal insieme alla Legge per l’industria a emissioni zero (Net-Zero Industry Act) e alla riforma del mercato elettrico dell’ Ue. Il regolamento proposto dalla Commissione europea ha individuato complessivamente 34 materie prime critiche (dalla bauxite all’elio, dall’arsenico allo stronzio), ma solo 16 di queste vengono considerate strategiche: bismuto, boro (grado metallurgico), cobalto, rame, gallio, germanio, litio (grado batteria), magnesio metallico, manganese (grado batteria), grafite naturale (grado batterie), nichel (grado batterie), metalli del gruppo del platino, silicio metallico, titanio metallico, tungsteno ed elementi delle terre rare per magneti: neodimio (Nd), praseodimio (Pr), terbio (Tb), disprosio (Dy), gadolinio (Gd), samario (Sm) e cerio (Ce).