Circa 700 animali selvatici, per lo più ex mascotte di narcotrafficanti o animali da circo, sono stati evacuati martedì dal rifugio che li ospitava nello Stato messicano di Sinaloa a causa della violenza che imperversa nella zona. Lo hanno annunciato gli organizzatori dell’operazione.
Gli animali, tra cui elefanti, leoni africani, tigri del Bengala, coccodrilli e uccelli esotici, hanno lasciato il santuario dell’associazione Ostok vicino a Culiacan, la capitale dello Stato di Sinaloa, per raggiungere un’altra riserva a Mazatlan, circa 200 chilometri più a sud. Da settembre Culiacan è teatro di una violenta guerra intestina tra fazioni del cartello di Sinaloa che, secondo dati ufficiali, ha già causato più di 1.200 morti e 1.400 dispersi.
Da mesi gli amministratori del santuario denunciano minacce, furti e racket da parte di gruppi criminali. “Ce ne andiamo perché corriamo il rischio che succeda qualcosa a me e al mio team”, ha dichiarato Ernesto Zazueta, direttore del rifugio e presidente dell’Associazione degli zoo, allevamenti e acquari del Messico. La decisione di trasferire gli animali in cattività è stata presa anche a causa delle gravi difficoltà incontrate dal personale del santuario nel nutrirli, a causa dei blocchi stradali e degli scontri armati quotidiani nella zona.
In Messico è frequente trovare grandi felini e altri animali esotici nei ranch e nelle tenute dei narcotrafficanti, che li adottano come animali domestici ma spesso li abbandonano quando devono fuggire a causa delle persecuzioni delle autorità o delle minacce di gruppi rivali.
(AFP)