L’aumento delle spese sulla difesa si inserisce in un “contesto che lo necessita, ma in una dimensione che ci consente di assumere questi impegni sapendo già che non distoglieremo neanche un euro dalle altre priorità del Governo a difesa e a tutela degli italiani”. Così la premier, Giorgia Meloni, in un punto stampa al termine del vertice Nato all’Aja.
“Parliamo di un incremento delle spese in difesa dell’1,5% in 10 anni, quindi non distante dall’impegno che l’Italia ha già assunto del 2014 quando era l’1% delle spese di difesa in rapporto al prodotto interno lordo e si impegnò con un impegno che è stato ribadito da tutti i governi che mi hanno preceduto ad aumentarlo dell’1%. A questo si aggiunge un 1,5% di spese sulla sicurezza, sono risorse che noi dobbiamo spendere e spendiamo comunque su materie molto più ampie della questione di difesa. La questione della sicurezza oggi è un dominio particolarmente ampio che riguarda la questione della difesa dei confini, che riguarda la migrazione irregolare, che riguarda le infrastrutture critiche, che riguarda la mobilità militare, le infrastrutture nel senso più generale, ma anche l’intelligenza artificiale, la ricerca, l’innovazione tecnologica e quindi sono risorse che servono a mantenere questa nazione forte come è sempre stata”.