Le aziende americane ed europee nella filiera dell’energia nucleare sono diventate sempre più vulnerabili a un possibile shock dell’offerta nel mercato dell’uranio, nel contesto della forte concorrenza per le risorse da parte di Cina e Russia e dell’aumento pianificato della produzione di energia nucleare per soddisfare la domanda di elettricità. Lo riporta il Finacial Times.
Molti paesi stanno ora puntando sull’energia nucleare per ridurre le emissioni e la dipendenza dalle importazioni di petrolio e gas, ma Cina e Russia si sono mosse per assicurarsi l’approvvigionamento dai paesi africani e stanno acquistando il combustibile nucleare fondamentale dal Kazakistan, che è il più grande produttore di uranio al mondo e preferisce diversificare le sue vendite.
Non tutti nel settore dell’energia nucleare e nelle aziende energetiche occidentali si sono resi conto che la concorrenza per l’approvvigionamento di uranio sta portando a una crisi dell’offerta, hanno dichiarato i dirigenti del settore al Financial Times .