“Oltre la metà del fabbisogno energetico dell’Ue è soddisfatto dalle importazioni, mentre i prezzi dell’elettricità rimangono da due a tre volte superiori a quelli degli Stati Uniti e il gas naturale costa da quattro a cinque volte di più. Per le imprese e i consumatori europei, un’energia accessibile, pulita e sicura non è solo auspicabile: è essenziale per la competitività economica dell’Europa, la sua autonomia strategica e i suoi impegni in materia di neutralità climatica. Gli Amr rappresentano un percorso per affrontare tutte queste sfide contemporaneamente”. Lo scrivono i rappresentanti di Newcleo, Saltfoss, Thorizon e Blykalla, aziende che operano nell’industria dell’energia nucelare, in una lettera inviata alla presidente della Commissione Ue, Ursula von der Leyen, e ai commissari Stephane Sejourne, Dan Jorgensen, e Ekaterina Zaharieva, per sollecitare una strategia per la produzione dei reattori di piccole dimensioni e modulari in Europa. “Altre grandi economie hanno riconosciuto questo potenziale e hanno agito di conseguenza – spiegano -. Dal 2021, gli Stati Uniti hanno stanziato oltre 4,1 miliardi di dollari in sussidi per i primi tre progetti di reattori avanzati attraverso partnership di condivisione dei costi, integrati da 900 milioni di dollari per il sostegno alla commercializzazione, crediti d’imposta che coprono fino al 50% dei costi di capitale e un sostanziale sostegno alla localizzazione e allo sviluppo di combustibili da parte di strutture federali e centri di ricerca”. Inoltre, “la Cina sta portando avanti ambiziosi progetti nucleari su larga scala, integrando e adattando la tecnologia occidentale per servire i propri obiettivi strategici”. In questo contesto, l’Ue “deve ancora raggiungere la scala e la coesione necessarie per soddisfare gli obiettivi strategici. Anche se l’energia nucleare ha guadagnato costantemente terreno nell’agenda dell’Unione, l’attuale quadro finanziario pluriennale esclude il finanziamento per lo sviluppo di progetti nucleari, creando segnali contrastanti che scoraggiano gli investimenti privati”. Ma “riteniamo che l’Europa possa invertire questa tendenza attraverso una strategia Amr dedicata, basata su tre pilastri integrati”, scrivono. (Segue)