La Commissione europea ha lanciato oggi l’invito a presentare candidature per partecipare alla futura Alleanza industriale europea per i piccoli reattori modulari (SMR), iniziativa annunciata dalla commissaria per l’energia, Kadri Simson, martedì insieme al target climatico intermedio al 2040. L’invito rimarrà aperto fino al 12 aprile, ma la Commissione fa sapere che saranno aperti altri bandi. Lo scopo dell’Alleanza industriale è quello di riunire governi, operatori del settore e parti interessate che cercano di accelerare lo sviluppo del settore, prendendo atto di un crescente interesse di diversi Stati membri per le tecnologie nucleari. L’idea è quella di arrivare al 2030 con il primo reattore modulare di produzione europea. I piccoli reattori modulari sono reattori nucleari più piccoli sia in termini di potenza sia di dimensioni fisiche, rispetto alle centrali tradizionali su scala gigawatt, con una potenza compresa tra 10 e 300 MegaWatt. Si basano su tecnologie esistenti e sono progettate per essere costruite in fabbrica in forma modulare standard e il loro vantaggio principale è che possono essere assemblati in fabbrica e poi spediti e installati sul posto, quindi anche in aree remote con capacità di rete limitata o in aree in cui l’uso di grandi centrali nucleari tradizionali non è possibile.