Presentando il target climatico intermedio al 2040, la Commissione europea ha lanciato un’Alleanza industriale sui piccoli reattori modulari nucleari “per migliorare la competitività industriale e garantire una solida catena di approvvigionamento dell’Ue e una forza lavoro qualificata”. Lo conferma la Commissione europea nella comunicazione sul target climatico intermedio discussa e adottata oggi dal collegio dei commissari riunito a Strasburgo. Nella comunicazione, la Commissione sottolinea il ruolo prioritario che avranno le energie rinnovabili per arrivare a centrare l’obiettivo intermedio ma apre la porta a “soluzioni energetiche a zero e a basso contenuto di carbonio, tra cui il nucleare, l’efficienza energetica, la cattura, lo stoccaggio e l’eliminazione del carbonio, la geotermia e l’idroelettrico”. Lo scopo dell’Alleanza non sarà legislativo ma sarà quello di riunire governi, operatori del settore e parti interessate che cercano di accelerare lo sviluppo del settore, prendendo atto di un crescente interesse di diversi Stati membri per le tecnologie nucleari. I piccoli reattori modulari sono reattori nucleari più piccoli sia in termini di potenza sia di dimensioni fisiche, rispetto alle centrali tradizionali su scala gigawatt, con una potenza compresa tra 10 e 300 MegaWatt. Si basano su tecnologie esistenti e sono progettate per essere costruite in fabbrica in forma modulare standard e il loro vantaggio principale è che possono essere assemblati in fabbrica e poi spediti e installati sul posto, quindi anche in aree remote con capacità di rete limitata o in aree in cui l’uso di grandi centrali nucleari tradizionali non è possibile.