“Senza un approccio improntato alla neutralità tecnologica che contempli tutte le soluzioni disponibili, incluso il nucleare di nuova generazione, la transizione energetica rischia di trasformarsi in una corsa a ostacoli”. Così Riccardo Zucconi, deputato e responsabile Energia di Fratelli d’Italia. In una intervista a Il Sole 24 Ore spiega: “L’Italia ha agito pedissequamente rispetto alle tante normative europee senza mai farsi avanti con una proposta che tenesse conto delle nostre reali specificità. Ma questo Paese non può sbilanciarsi su una sola fonte di approvvigionamento, chiudendosi al nucleare. Altrimenti rischiamo un vero e proprio paradosso”. Il riferimento è a quelle “aziende italiane, che spesso rappresentano delle eccellenze nel loro segmento” che “stanno investendo in Francia e altrove dove partecipano alla costruzioni di reattori sperimentali: così trasferiscono know how italiano all’estero e ciò è assolutamente controproducente per la nostra industria”. E ancora in tema di soluzioni: “Penso che la presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, nell’ultima Cop 29 di Baku, in Azerbaijan, abbia indicato due direttrici del tutto condivisibili che sono la neutralità tecnologica e la necessità di assicurarsi un mix energetico sostenibile per il sistema. Ed è chiaro che, se ci chiudiamo a un mercato dall’enorme potenziale come il nucleare, lo scotto più grande alla fine lo pagheranno le imprese e le famiglie. Non bisogna, quindi, tralasciare alcuna soluzione perché le rinnovabili da sole non risolvono i problemi”.