“Le dispute geopolitiche, e ancor di più il dramma della guerra, hanno implicazioni che oltrepassano i confini dei Paesi coinvolti. Esse generano rischi economici e ostacolano gli scambi internazionali di beni e servizi e i movimenti dei capitali, fino a provocare una frammentazione dell’economia mondiale tra blocchi contrapposti di paesi. L’uso delle politiche commerciali e finanziarie a fini strategici – la cosiddetta weaponization – accentua questi rischi”. E’ uno stralcio della ‘lectio magistralis’ di Fabio Panetta, governatore di Bankitalia, pubblicata da la Stampa. Panetta scrive ancora: “L’economia europea è particolarmente esposta alle conseguenze di una frammentazione del commercio mondiale per effetto sia della sua stretta integrazione produttiva e finanziaria con il resto del mondo, sia del suo modello di sviluppo, dipendente dall’importazione di risorse naturali e fondato sulla domanda estera”. Per Panetta la soluzione è “rafforzare l’economia europea lungo tre direzioni principali: riequilibrando il suo modello di sviluppo; garantendo la sua autonomia strategica; adeguando la sua capacità di provvedere alla propria sicurezza esterna e potenziando il suo ruolo nel dibattito internazionale”. Infine, dice Panetta, “le misure che ho descritto in precedenza – nel campo della sicurezza energetica, della transizione digitale, della produzione di tecnologia, dell’immigrazione, della difesa – riguardano beni pubblici europei, che richiedono interventi anch’essi europei, in quanto un insufficiente ammontare di investimenti genererebbe esternalità e ripercussioni negative su tutti i Paesi e i cittadini dell’Unione. Investimenti finanziati con emissioni obbligazionarie comuni permetterebbero di creare un titolo europeo privo di rischio (safe asset). Ciò rimuoverebbe il principale ostacolo alla formazione di un’autentica Unione dei mercati dei capitali e rappresenterebbe un passo fondamentale per dotare l’Unione economica e monetaria di uno strumento indispensabile per finanziare il vasto programma di investimenti che ho descritto in precedenza. Più in generale, un’Unione dei mercati dei capitali è necessaria per allocare in modo efficiente i risparmi dei cittadini e per attrarre capitali dall’estero”.