“Alle Olimpiadi di Parigi il nemico delle prove di nuoto del triathlon è la pioggia”. Lo dice Lionel Cheylus, portavoce di Surfrider, una Ong che lavora sulle problematiche riguardanti le qualità dell’acqua, i rifiuti in mare e la gestione dei litorali. In una intervista a La Stampa spiega perché le gare di triathlon delle Olimpiadi sono a rischio: “Da fine giugno la Senna è nettamente migliorata perché è arrivato il sole che ha la capacità di uccidere i batteri che sono in superficie”. E ancora: “A luglio abbiamo effettuato due sessioni di analisi, il 4 e il 5, dalle quali sono emersi dei buoni risultati” poi però “alle prime precipitazioni la qualità è peggiorata. Probabilmente perché anche a monte del fiume ci sono state delle precipitazioni o dei problemi nelle stazioni di depurazione e nei collegamenti delle abitazioni alle reti per le acque reflue. Da quello che abbiamo osservato, in genere bisogna attendere tra le 24 e le 48 ore dopo le piogge per tornare ad avere un miglioramento della situazione”.