Secondo l’Ufficio Studi di Confcommercio “era previsto il forte rallentamento, ma non la caduta del Pil di tre decimi di punto. Letta assieme alla forte crescita del primo trimestre, l’indicazione preliminare per questo secondo trimestre dell’anno non deve, tuttavia, suscitare eccessive preoccupazioni. Era nei dati il rallentamento dell’industria e si intuiva un minore dinamismo dei servizi di mercato. I problemi riguardano il secondo semestre dell’anno che non può decidersi tutto sulle sorti del turismo. La stagione è partita in condizioni meteorologiche non brillanti e qualche ritardo su flussi e prenotazioni è da mettere in conto. Considerato il livello elevato, sebbene necessario, dei tassi d’interesse di riferimento, si ripresenta il rischio di dover rivedere, questa volta al ribasso, il preconsuntivo 2023, con un Pil che può ancora superare l’1%, un risultato che però non si può dare per acquisito né per scontato”.
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