L’Italia cresce meno di quanto precedentemente valutato e, nel 2026, avrà il tasso di aumento del Pil più basso tra i Paesi dell’Unione europea, insieme al Belgio. E’ quanto emerge dalle previsioni economiche di primavera della Commissione europea. Dopo aver registrato lo 0,7% nel 2024, in Italia “la crescita del Pil reale dovrebbe rimanere stabile allo 0,7% nel 2025 e salire nel 2026 allo 0,9%” che è, se si guarda la classifica dei Ventisette, la percentuale minore. Nelle precedenti previsioni economiche dello scorso novembre, l’esecutivo Ue stimava una espansione dell’1% e dell’1,2% rispettivamente nel 2025 e nel 2026 e dunque ora corregge al ribasso (-0,3%) le sue proiezioni. Per Bruxelles, “l’espansione economica sarà sostenuta dalla domanda interna, in particolare dagli investimenti alimentati dalla spesa legata ai fondi di ricerca e sviluppo”. L’inflazione dovrebbe rimanere al di sotto del 2% sia nel 2025 che nel 2026, “grazie a una dinamica negativa dei prezzi delle importazioni e a un moderato aumento dei costi interni”, aggiunge il rapporto. Il deficit pubblico dovrebbe continuare a scendere dal 3,4% del Pil nel 2024 al 3,3% nel 2025 e al 2,9% nel 2026. Al contrario, il rapporto debito/Pil è destinato ad aumentare nel corso dell’orizzonte di previsione, a causa dell’impatto ritardato dei crediti d’imposta per le ristrutturazioni edilizie accumulati nel deficit fino al 2023″, precisa la Commissione. In particolare, il rapporto tra debito e Pil, al 135,3% nel 2024, arriverà al 136,7% quest’anno e al 138,2% nel 2026.