“Con il via libera di ieri il testo dell’accordo è, come si dice in questi casi, congelato: ringrazio Mimit, Mit, Mase e tutte le istituzioni coinvolte per gli sforzi prodotti in questi mesi. Tutte le analisi, tecniche e finanziarie, da parte degli advisor coinvolti sono state portare a termine e questo significa che il documento è ufficiale non subirà più variazioni. Mancano solo le firme, che magari potranno essere apposte in un’occasione ufficiale, come potrebbe essere la conferenza Italia-Ucraina del 10 luglio, ma si tratta solo di un passaggio formale. Quello che conta è che il testo ora è stato verbalizzato”. Così Luca Villa ceo della società controllata pariteticamente da Danieli e dall’ucraina Metinvest. I primi coils potranno essere prodotti nel 2028. “A oggi abbiamo già investito 15 milioni di euro nel progetto. Entro fine anno dovremmo iniziare a versare i primi apporti di capitale significativi, in parallelo con l’erogazione dei primi finanziamenti del pool bancario”, aggiunge nell’intervista a Il Sole 24 Ore. E ancora: “Il mercato italiano, al netto delle difficoltà dell’ex Ilva, è storicamente deficitario di coils. A oggi ne mancano circa 6 milioni di tonnellate. L’impianto di Metinvest Adria, che comprende un’acciaieria con due forni elettrici e un laminatoio, potrà soddisfare una domanda di circa 2,7 milioni di tonnellate, nonostante un 30% della produzione potrà andare all’export, sfruttando la banchina portuale”. Villa poi conclude: “Credo di potere tranquillizzare quei produttori del nord Italia che temono che il nostro investimento possa sottrarre rottame dal mercato italiano. Abbiamo già siglato contratti per ritirare circa 2 milioni di tonnellate di materia prima annua, tutti con operatori esteri: in Canada, Uk, Usa, Olanda, Repubblica Ceca, Polonia, Tunisia e Macedonia”.