“Sono entrato in un ministero che era guidato da una personalità di indubbia capacità e concretezza. Occorre essere molto attenti: le questioni, soprattutto quando si parla di fondi europei, richiedono un’attenzione particolare. Sai che il tuo lavoro sarà attentamente vagliato, sia nella fase degli impegni che in quella di verifica delle spese. La presidente mi ha detto solo: ‘Penso tu sia la persona che può farlo’. Mi auguro di riuscirci”. Così Tommaso Foti, ministro per gli Affari europei, il Pnrr e le Politiche di coesione. In una intervista a Il Corriere della Sera spiega sulla scelta di Giorgia Meloni di tenere il Sud: ” È una precisa scelta di natura politica. Per confermare e sottolineare con forza l’impegno del governo per il Sud con la sua stessa persona”. E ancora: “Sto esaminando tutti i dossier più significativi e più urgenti, entro la fine dell’anno dobbiamo mettere a punto la lettera da inviare alla Commissione Ue per ottenere la settima rata, che tra l’altro è cospicua, circa 18,2 miliardi di euro. E dunque, occorre verificare che i 67 obiettivi complessivi siano raggiunti”. E ancora sulle politiche europee: “Il Parlamento è molto cambiato. Ma il quadro è duro: abbiamo sempre la questione Ucraina aperta, la tensione in Medio Oriente. A cui si è aggiunta la vicenda siriana, da cui, sotto il profilo politico, escono sconfitti sia la Russia che l’Iran. La linea la vedremo in aula martedì, con le comunicazioni della premier Meloni in vista del Consiglio del 18 e 19 dicembre. Quelle faranno l’agenda”.