“L’Italia può crescere con Pnrr e investimenti, ma deve ridurre deficit e debito pubblico”. Così Jeromin Zettelmeyer, direttore di Bruegel, think tank con sede a Bruxelles. “I Paesi con alti deficit ed elevato indebitamento dovrebbero spendere meno. Ci sono molti Paesi vulnerabili. Italia, ma anche Francia, Belgio, Spagna, Slovacchia, Romania e Polonia hanno deficit significativi. E ci sono piani di aggiustamento precisi, che dovranno essere rispettati”, aggiunge nell’intervista a La Stampa. Riflettendo sull’Italia dice: “Il debito pubblico pesa, il disavanzo pure, gli interessi passivi sul debito idem. Gli aggiustamenti fiscali sono necessari, ma non è possibile farli prendendo a prestito risorse europee. Per proteggersi dalla volatilità e dal nervosismo dei mercati finanziari è necessario adottare una politica di aggiustamento fiscale credibile, che protegga il Paese quando verrà meno la spinta del Pnrr”. Per Zettelmeyer la strada imboccata è quella giusta: “I segnali dicono di sì, ma non bisogna perdere tempo. E bisogna spiegare bene ogni dettaglio agli investitori internazionali. Altrimenti il Paese potrebbe subìre più degli altri il malcontento dei mercati”.