“Abbiamo iniziato a considerare le offerte dei potenziali acquirenti”: è l’annuncio sul proprio sito della compagnia petrolifera russa Lukoil che ha mandato giù le sue quotazioni alla Borsa di Mosca. Lo scrive La Stampa, profilando una stagione di crisi profonda per la Russia. La Lukoil è il secondo produttore russo: insieme al colosso statale Rosneft è responsabile di più della metà del greggio nazionale, il 3% dell’estrazione mondiale. Ora, parte di questo impero viene messo in vendita, tra giacimenti dall’Iraq al Venezuela, raffinerie in Bulgaria e Romania e distributori di benzina in giro per il mondo, per un totale di quasi un terzo dei ricavi della società, secondo il Moscow Times, si legge ancora.