La prima proposta prevede di promuovere un uso efficiente dell’acqua, incentivando ulteriormente la riduzione delle perdite e i comportamenti virtuosi: gli investimenti sono in costante aumento (+22% negli ultimi 5 anni) con un valore pro capite di 49 euro l’anno, che però è ancora lontano dalla media europea che è di circa 100 euro; al contempo, in Italia il consumo pro capite di acqua potabile si attesta in Italia sui 215 litri per abitante al giorno, rispetto ai 125 litri della media europea.
La seconda punta alla realizzazione delle opere infrastrutturali strategiche, ovvero di grandi invasi ad uso plurimo, di invasi di piccole e medie dimensioni ad uso irriguo e di interconnessioni delle reti idriche per favorire l’adattamento e per garantire ad ogni territorio una pluralità di fonti, prevenendo le emergenze future.
La terza proposta si concentra sul riutilizzo efficiente delle acque depurate a fini agricoli o industriali: si tratta, ricorda la Federazione, di un potenziale enorme pari a 9 miliardi di metri cubi all’anno, che in Italia viene sfruttato solo per il 5% e che potrebbe essere impiegato in misura maggiore, laddove economicamente efficiente.
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