“Quest’anno abbiamo purtroppo battuto tutti i record negativi ed è evidente la necessità, legata a una tendenza sempre più di lungo periodo, di effettuare investimenti per garantire continuità alle fasi di irrigazione per evitare ricadute sia sulla produzione agricola che sugli allevamenti, perché questo vorrebbe dire aumentare ulteriormente l’import e far crescere in modo esponenziale i costi, anche per i consumatori”. Lo ha detto a Il Sole 24 Ore Ettore Prandini, presidente di Coldiretti. “Oggi dobbiamo creare le condizioni per arrivare a fine raccolta ma poi – ha aggiunto – serve una strategia che garantisca all’Italia la raccolta e lo stoccaggio dell’acqua piovana, rendendo più efficiente una rete che perde oltre il 50% dell’acqua che trasporta e, nello stesso tempo, migliorando la capacità di accumulo ferma all’11%, come altri paesi stanno già facendo. L’acqua sarà sempre più il bene principale per i paesi che vogliono almeno mantenere la capacità produttiva e non dipendere dall’import. Gli esperti ci dicono che in futuro alterneremo anni con lunghi periodi di siccità a fenomeni sempre più concentrati e violenti. Il nostro piano serve anche per tutelare i territori da rischi idrogeologici ed evitare frane e smottamenti”.