“La space economy riveste un ruolo centrale nella politica del governo per lo sviluppo e la competitività del sistema industriale, ora più che mai aperto anche ai privati. Proprio per questo, bisognava normare la loro attività: lo abbiamo fatto attraverso una legge in discussione in Parlamento che introduce anche un fondo per sostenere le imprese e le startup italiane; risorse che andranno a sommarsi ai 7,2 miliardi di euro messi in campo finora”. Lo dice Adolfo Urso, ministro delle Imprese e del made in Italy. In vista della riunione dei ministri europei per lo spazio Urso spiega a Il Corriere Economia: “Daremo un contributo importante, sia in termini di progetti che di idee, come già avvenuto lo scorso novembre al summit di Siviglia. Siamo il secondo paese, con la Francia, contributore dell’agenzia spaziale europea Esa. Intendiamo proseguire su questa strada, consolidando la collaborazione con Francia e Germania, ma anche valutando programmi diversi e collaterali”. E ancora: “L’aerospazio non è solo un settore trainante del Made in Italy, ma un moltiplicatore di opportunità in diversi campi produttivi. Lavoriamo per rafforzare la collaborazione con partner esteri, in particolare con quelli africani, nell’ambito del Piano Mattei e sulla scia dell’eredità che ci ha lasciato il professor Luigi Broglio”. Gli investimenti pubblici potranno aumentare: “Sono convinto di sì. Per le nuove iniziative non solo si può, ma si deve. E lo stiamo facendo. Le aziende nazionali sono una culla di eccellenze che vogliamo sostenere. Pensiamo alla creazione di una costellazione satellitare in orbita bassa al 100% italiana: un progetto che da qualche mese è allo studio del Comint, il Comitato Interministeriale, e che potrebbe portare a una svolta nel sistema delle comunicazioni».