Per Giorgio Marsiaj, presidente dell’Unione industriali di Torino e imprenditore dell’auto con Sabelt, “la scelta dei parlamentari europei non prende in considerazione un comparto produttivo fondamentale e strategico per le economie europee e mette in serio pericolo, come evidenzia Anfia e come ribadiamo da tempo, 70mila posti di lavoro”. Per Marsiaj, intervistato da Il Sole 24 Ore, la situazione è particolarmente delicata. Ma anche Marco Bonometti, presidente del gruppo Omr, è critico: “Si tratta di una mazzata all’industria europea dell’auto e soprattutto ai componentisti. A rendere il quadro ancora più problematico c’è il fatto che sia stata anche rimandata la decisione sugli Ets, i certificati per la CO2”.