“Il gruppo ha in carico oltre 24 miliardi di euro di investimenti dal Recovery Plan. Di questi ne abbiamo consuntivato oltre 15 miliardi e il 95% riguarda l’infrastruttura ferroviaria. Ed è su questo che siamo fortemente focalizzati. Ovviamente ci sono alcuni rischi di ritardi legati a causa esogene che sono state però fortemente mitigate grazie ad alcune azioni industriali, da un lato, e alla rimodulazione del Piano concordata con i ministeri e al vaglio della Commissione Europea, dall’altro”. Lo dice Stefano Donnarumma, ad di Fs. In una intervista a Il Sole 24 Ore aggiunge sul tema dei possibili blocchi dovuti alle rinegoziazioni in corso a Bruxelles: “La rinegoziazione non si tradurrà in nessun caso in uno stop alle infrastrutture in programma. La rimodulazione riguarda, infatti, il rispetto dei tempi e, quindi, porta o all’esclusione dell’opera dal piano, che sarà però finanziata con altri fondi, oppure alla riconfigurazione del target da un punto di vista funzionale, più spostato cioè verso un profilo costruttivo”.