“È stata una violazione dello spazio aereo di un Paese Alleato. Un fatto grave, ma che rimane a mio avviso sottosoglia dell’articolo 5, poiché, dalle informazioni disponibili, non può essere configurato come attacco armato”. Lo dice il generale Pasquale Preziosa, già Capo di stato maggiore dell’Aeronautica. “Si tratta di un’escalation irresponsabile, collocabile nella cosiddetta zona grigia più che come l’inizio di una guerra Nato–Russia. Lo scenario più plausibile è quello di una verifica dei tempi di reazione e della copertura radar e missilistica del sistema difensivo alleato, con traiettorie che in alcuni casi coinvolgono anche la Bielorussia”, aggiunge nel colloquio con La Stampa. “La risposta più appropriata è una deterrenza misurata: aumento delle pattuglie aeree, presenza persistente di velivoli radar e, se necessario, rafforzamento stratificato della difesa aerea per coprire basse, medie e alte quote. Va sottolineato, certo, che una simile escalation, se dovesse ripetersi, comporterà l’innalzamento del rischio di un conflitto più ampio”, spiega ancora.