Ucraina, ministro esteri Estonia: Gli Usa non si tireranno indietro

“I vostri aerei da combattimento si sono alzati in volo e ci hanno protetti. Questa volta non siamo soli”. Lo dice il ministro degli Esteri estone Markus Tsahkna, ringraziando l’Italia per il suo intervento. Il Congresso americano non vuole prorogare il finanziamento del programma per la sicurezza dei Baltici oltre il settembre 2026 e Tsahkna è preoccupato come rivela a La Stampa: “Ogni anno lavoriamo con il Congresso prima che vengano prese le decisioni sul programma e spieghiamo che non è un impegno necessario solo a noi, ma anche per la Nato e per gli Stati Uniti. Vediamo cosa succederà. Certo, sappiamo che gli Usa stanno riconsiderando la loro presenza militare in Europa ma abbiamo ottimi argomenti a favore di una prosecuzione nei Baltici”. Che sono questi: “Gli Usa hanno interesse a mantenere la pace e la stabilità nella regione e proprio le truppe Usa che ospitiamo in Estonia hanno un’alta capacità di deterrenza rispetto a Putin. Il secondo argomento è che ogni dollaro che gli Usa investono, ritorna indietro all’industria della Difesa e quindi all’economia americana. E noi contribuiamo con almeno 12 dollari per ogni dollaro investito dagli Stati Uniti. Inoltre, le condizioni di esercitazione delle truppe statunitensi nella nostra regione è migliore che negli Usa. Per gli americani è più conveniente tenere le truppe da noi che riprenderle a casa”. E ancora: “Trump ha detto più volte di essere deluso da Putin. Ma il risultato dell’incontro in Alaska è che il capo del Cremlino è uscito dall’isolamento perché ha ricevuto l’accoglienza del presidente più potente del mondo. E poco dopo anche quello di Xi Jinping. È vero che ha intensificato gli attacchi contro i civili ucraini, ma non ha ottenuto risultati militari o strategici. Cerca di prendersi gioco di Trump, ma con noi europei non funziona. Siamo più uniti di prima dopo l’Alaska”. Putin “non ha le capacità per combattere contro la Nato ma cerca di diffondere il terrore e noi dobbiamo mantenere la calma. Siamo noi a dover mettere pressione a Putin, e continuare con un’azione coordinata”.