“Non siamo in guerra con la Russia. Ma è nostro diritto operare per fermare l’invasione dell’Ucraina”. Così il ministro degli Esteri polacco, Radoslaw Sikorski. “L’Ucraina è attaccata da un membro permanente del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite. E l’invasione è stata condannata dalla stragrande maggioranza dell’Assemblea generale dell’Onu. Noi stiamo semplicemente prendendo contromisure che la comunità delle nazioni è chiamata a scegliere nel rispetto del diritto internazionale”, aggiunge nel colloquio con Il Corriere della Sera. “Mercoledì scorso siamo stati invasi da 21 droni disarmati russi. Se fosse stata semplicemente una conseguenza dei raid quotidiani contro l’Ucraina, avremmo dovuto trovare il consueto misto di droni armati e disarmati, come fanno i russi per confondere le difese nemiche. Il fatto che fossero tutti privi di esplosivo, lanciati dallo stesso posto, e che sia coinciso con le grandi manovre militari Zapad di russi e bielorussi ci fa ritenere che sia stato una sorta di test. Al Cremlino vogliono studiare le nostre difese e le capacità di reazione, militari e politiche. Però vi leggiamo anche che Mosca oggi non intende iniziare una guerra con la Nato”, spiega. E ancora sulla volontà di Putin di ricostruire l’ex Urss: “Putin lo sogna. Ma da oltre 11 anni combatte in Donbass e non è riuscito a prenderlo interamente, figuriamoci il resto! Tutti credevamo che le forze armate russe fossero le seconde al mondo. Non lo sono. Anzi, il primo corpo d’invasione nel 2022 è già stato distrutto. I sogni imperiali non corrispondono alla realtà”. E infine: “Per troppo tempo abbiamo sprecato i privilegi della pace e adesso dobbiamo recuperare con urgenza. Mi auguro che tutti i membri Nato rispettino la scelta comune di alzare le spese militari al 3,5 per cento del budget, noi siamo già al 4,7. Napoleone sosteneva che il Paese che non finanzia il proprio esercito è destinato a pagare quello dell’invasore”.