“Gli Stati Uniti già fornivano armi offensive all’Ucraina, anche con questa amministrazione, e la decisione del presidente indica che continueremo a farlo. Questa scelta è molto importante sul piano politico, oltre a quello strategico, perché Putin ha chiaramente fatto capire che non intende fermare la guerra a condizioni accettabili per l’Ucraina. Quindi tutte le pressioni possibili sono fondamentali per convincerlo ad accettare un negoziato di pace giusto”. Così il generale David Petraeus, ex direttore della Cia. In un colloquio con Repubblica spiega: “L’urgenza di fornire i sistemi per la difesa aerea come i Patriot l’ha spiegata lo stesso presidente. Tutti vedono i costanti attacchi lanciati con i missili e i droni sulle città dell’Ucraina, martellate ogni sera, e quindi la necessità impellente di proteggerle. Le armi offensive invece sono sempre state usate da Kiev per colpire obiettivi militari, in particolare le basi da dove partono gli assalti e le strutture logistiche usate per condurre gli attacchi russi, e quindi anche queste hanno un impiego di carattere difensivo”. E ancora: “Putin ha fatto capire chiaramente che non può essere persuaso a finalizzare un accordo secondo termini accettabili per Kiev. Lui vuole che il presidente Zelensky venga sostituito con una figura filo russa; pretende più territori di quelli che controlla allo stato attuale; e vuole al demilitarizzazione completa dell’Ucraina. Solo la determinazione a fermarlo può convincerlo a trattare sul serio”.