Ucraina, Renzi: Meloni non regista ma comparsa

“Alla prova dei fatti il castello della sua narrazione le è crollato addosso. Aveva raccontato che avrebbe fatto incontrare Trump e von der Leyen e si è visto anche plasticamente che quei due non hanno bisogno di lei. Aveva detto che sarebbe stata il ponte fra Usa ed Europa pure sulla vicenda ucraina, ma nella foto a quattro prima del confronto Zelensky-Trump ci sono Starmer e Macron e la nostra premier no. Per non parlare dell’omelia del cardinal Re”. Così Matteo Renzi, leader di Italia Viva. In un colloquio con Repubblica spiega: “All’inizio Meloni ha cercato di strumentalizzare il suo rapporto personale con papa Francesco. Ma l’ipocrisia di questo tentativo si è infranta sul passaggio dell’omelia sui migranti in cui il cardinal Re ha citato come centrale il viaggio apostolico a Lampedusa e a Lesbo: non deve essere stato piacevole ascoltarlo per la madre dei centri migranti in Albania”. Poi ancora su Meloni: “Abbiamo una premier abile nella comunicazione, ma che è peso piuma nella diplomazia: non tocca palla nelle cancellerie, anche se è brava nelle redazioni dei giornali”. A Meloni qualcuno ha attribuito la regia del faccia a faccia, grazie al legame con Trump ma Renzi Smentisce. “Trasecolo! Ma come si fa a dire una cosa del genere? È chiaramente una velina di Palazzo Chigi. Altro che regista, al massimo ha fatto la comparsa. Una certa stampa dipinge Giorgia come wonder woman perché lei fa credere questo: prima diceva che Trump non avrebbe messo i dazi e li ha messi; poi che sarebbe andata alla Casa Bianca per convincerlo a sospendere i dazi e li aveva già sospesi; infine che avrebbe creato le condizioni per un summit Usa-Ue che si farà a prescindere da lei. È uno storytelling buono per i Tg e per la sua curva ultrà. Ma ora l’incantesimo si è rotto”.