Ucraina, sindaco Orlov: Zaporizhzhia a rischio catastrofe nucleare

“Il personale della centrale è del tutto insufficiente, il livello dell’acqua per il raffreddamento è ai minimi. E naturalmente da tempo non viene fatta alcuna manutenzione. Quella di Energodar è una centrale enorme, richiede costanti riparazioni, pezzi sostitutivi non facilmente reperibili. Per non parlare dei rischi legati alla guerra”. Parla così della centrale nucleare di Zaporizhzhia, Dmytro Orlov, il sindaco di Energodar, sotto occupazione russa dal marzo 2022. In un colloquio con Il Sole 24 Ore mostra tutta la sua preoccupazione: “Attualmente, la centrale non produce elettricità, ma bisogna comunque gestire il combustibile nucleare, perché è un processo che dura a lungo. Tutti e sei i reattori sono in ‘cold shutdown’, lo stato freddo finale, il più sicuro. Da quasi tre anni le apparecchiature sono inattive e si sono deteriorate. Dovevano essere rinnovate, ma non è stato possibile. La mancanza di personale qualificato, attrezzature e pezzi di ricambio rende la situazione critica. E non parliamo dei moltissimi esplosivi, armi e mezzi militari presenti: la centrale è ormai simile a una base militare, con tutti i drammatici rischi che ne derivano. Anche se non è stata colpita direttamente, durante l’inverno gli attacchi nei dintorni sono stati frequenti. I russi, di fatto, mantengono il rischio di catastrofe nucleare costantemente attivo”.