Ucraina, Tocci (Iai): Putin ci prova perché gli Usa latitano

“Non sapevamo dove e quando, ma da mesi si poteva prevedere un attacco russo in territorio Nato. Non perché fossimo alla vigilia di un’espansione della guerra della Russia in Ucraina ad altri Paesi europei, ma perché un attacco all’interno dei confini Nato, con Donald Trump alla Casa Bianca, rappresenta una tentazione alla quale il presidente russo Vladimir Putin difficilmente poteva resistere. A 76 anni dalla sua fondazione, non è mai esistito un momento più propizio per Mosca per mettere in crisi esistenziale l’Alleanza Atlantica”. Lo scrive Nathalie Tocci, direttrice dell’Istituto Affari Internazionali, in un suo intervento su la Stampa. “Il livello della minaccia in Polonia, nelle repubbliche baltiche, in Romania o addirittura in Finlandia – per non parlare della Moldavia che non è membro della Nato – è sostanzialmente equivalente. Inoltre, qualcosa di simile era già successo: nel novembre 2022, un missile russo aveva ucciso due contadini polacchi. Ma è la prima volta che la Polonia risponde militarmente. Ancora più significativo, Varsavia non ha agito da sola, ma lo ha fatto insieme ad altri alleati Nato”, si legge ancora. Tocci poi evidenzia: “L’obiettivo di Mosca è, probabilmente, più politico che strettamente militare. Non ci sono mai stati un presidente e un’amministrazione Usa con tanto disdegno manifesto per l’Europa e tanta diffidenza verso le alleanze, il multilateralismo e il diritto internazionale. La Nato si fonda su un principio cardine: quello della difesa collettiva. Uno per tutti, tutti per uno. Ma al di là di ciò che è scritto nel trattato dell’Alleanza Atlantica, e in particolare nell’articolo 5 sulla difesa collettiva, come sempre nel diritto internazionale la fiducia tra i firmatari è fondamentale. E la fiducia che gli Stati Uniti saranno al fianco dell’Europa se attaccata non è mai stata così bassa”.