Ue, Brunetta: L’Europa deve rilanciarsi e l’Italia può dare la prima mossa

“Per rafforzare la posizione europea nel settore della sicurezza e della difesa e favorire una crescita competitiva è essenziale investire in ricerca e innovazione. Ma la sola disponibilità di conoscenze e competenze non basta a colmare il divario tecnologico tra Europa, Stati Uniti e Cina. Servono investimenti di centinaia di miliardi di euro l’anno per molti anni. L’Europa deve rilanciare, come ha fatto nelle precedenti crisi, tenendo a mente che questa più delle altre rischia di mettere in discussione l’intera costruzione europea”. Così il presidente del Cnel Renato Brunetta in un articolo pubblicato oggi su Il Sole 24 Ore. “È necessario un piano articolato di politica economica e industriale dotato di risorse pari almeno al 5% del Pil europeo, circa 1.000 miliardi di euro – prosegue Brunetta -. Serve un programma di finanziamento basato su meccanismi di condizionalità premiale, riforme e investimenti, risultati e obiettivi misurabili, sul modello del Ngeu. Ma anche l’utilizzo della capacità finanziaria inutilizzata all’interno di Ngeu, pari a circa 90 miliardi di euro, o la creazione di una facility ad hoc per finanziare il piano europeo, basata sul modello del Recovery and Resilience Facility, con strumenti di debito europeo che i grandi investitori internazionali hanno già dimostrato di apprezzare. Un approccio analogo dovrà guidare il prossimo Quadro Finanziario Pluriennale 2028-2034, che dovrà essere più flessibile e semplice rispetto al passato, per consentire all’Europa di attivare rapidamente le leve finanziarie in base alle esigenze emergenti. Un siffatto piano ‘hamiltoniano’ finalizzato alla crescita e alla sicurezza avrebbe naturalmente il consenso necessario. Spiazzando ogni deriva opportunista a livello nazionale. L’Unione europea ha tutte le carte sul tavolo. Serve però qualcuno che faccia partire subito il gioco. L’Italia può farlo”.