“Siamo di fronte a un punto di rottura: l’assenza di alternative tecnologiche realistiche e la dinamica incontrollata dei costi Ets rischiano di cancellare in pochissimo tempo ciò che abbiamo costruito”. Lo ha il presidente di Confindustria Ceramica Augusto Ciarrocchi, sottolineando come di fatto il sistema Ets sia diventato “una carbon tax che soffoca la capacità di investire: in un solo anno, gli investimenti del settore si sono ridotti del 20%, con un crollo di 80 milioni di euro che equivale ai costi Ets pagati dalle nostre imprese, mettendo a repentaglio competitività e posti di lavoro. Senza correttivi immediati l’Europa finirà per premiare chi inquina fuori dai suoi confini e penalizzare chi, come noi, investe davvero nell’ambiente”. Come riporta il Sole 24 Ore, l’industria italiana della ceramica denuncia “l’esplosione dei costi del sistema di scambio delle emissioni inquinanti Ets, che in Italia sta erodendo rapidamente competitività, capacità di investimento e prospettive di occupazione”.