“Noi riteniamo prima di tutto che il settore agricolo non debba essere considerato un settore industriale, per cui debba avere una normativa a parte, e siamo contrari alla proposta della Commissione” sulla direttiva sulle emissioni industriali. È quanto dichiarato da Cristina Tinelli, responsabile dell’ufficio Confagricoltura a Bruxelles, parlando con GEA prima del voto della sessione plenaria del Parlamento Ue sullo strumento legislativo concordato a fine novembre 2023 per regolare l’inquinamento provocato dagli impianti industriali, compresi gli allevamenti intensivi di bestiame. A luglio 2023 “il Parlamento Europeo a Strasburgo ha confermato in plenaria lo status quo”, ma la denuncia di Confagricoltura riguarda il fatto che “il testo uscito dai triloghi” tra i negoziatori di Parlamento e Consiglio dell’Ue “per i suini e galline ovaiole dimezza il numero di animali che servono per essere sottoposti alla direttiva”, ha aggiunto Tinelli.