Nell’ultimo anno “le fondamenta della crescita europea – l’espansione del commercio mondiale e le esportazioni di alto valore – si sono ulteriormente indebolite”. Lo ha detto Mario Draghi nel corso del suo intervento alla conferenza ‘One Year After the Draghi Report’ a cui partecipa anche la presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen.
“Un anno fa – ha detto – ci siamo incontrati qui per discutere le tre sfide indicate nel rapporto: il modello di crescita europeo era da tempo sotto pressione; le dipendenze ne minacciavano la resilienza; e senza una crescita più rapida, l’Europa non sarebbe stata in grado di realizzare le sue ambizioni in materia di clima, digitale e sicurezza, per non parlare del finanziamento delle sue società che invecchiano. Nell’ultimo anno, ciascuna di queste sfide si è acuita”. Ecco che “le fondamenta della crescita europea – l’espansione del commercio mondiale e le esportazioni di alto valore – si sono ulteriormente indebolite. Gli Stati Uniti hanno imposto i dazi più elevati dai tempi dello Smoot-Hawley. La Cina è diventata un concorrente ancora più forte, sia nei mercati terzi che, poiché i dazi statunitensi deviano i flussi, all’interno dell’Europa stessa. Da dicembre dello scorso anno, il surplus commerciale della Cina con l’Ue è aumentato di quasi il 20%. Abbiamo anche visto come la capacità di risposta dell’Europa sia limitata dalle sue dipendenze, anche quando il nostro peso economico è considerevole”, ha spiegato.