“Dobbiamo fermare il declino di un’Europa che gode delle sue bellezze artistiche e culturali ma delega agli altri la capacità di creare valore”. Così l’ex premer Enrico Letta. “Cinque anni fa si discuteva di Italexit, oggi non ne parla nessuno. L’Unione europea non è più in discussione, anche perché abbiamo avuto triste risveglio dopo l’invasione russa in Ucraina, quando il mondo dei Brics non ci ha seguito”, sottolinea il presidente dello Jacques Delors Institute. Nell’intervista a la Stampa poi spiega: “Bisogna assolutamente partire da un sano pragmatismo. Ci sono tre macro settori, più uno, che sono rimasti fuori dall’integrazione per una scelta politica. Sono le telecomunicazioni, i servizi finanziari e l’energia, a cui bisogna aggiungere la Difesa”. Letta insiste: “Il disastro delle telecomunicazioni, i problemi energetici, e le fatiche della finanza europea sono dovuti tutti e tre in gran parte a questa frammentazione. Siamo tutti divisi e ognuno di questi operatori economici deve confrontarsi con un’Authority nazionale”. L’ex premier poi chiosa: “Nel mio rapporto sul completamento del mercato interno ho indicato tre strade. Ma innanzitutto penso che dobbiamo tutti puntare su Ursula von der Leyen, si tratta dell’unica leader che, da questo periodo di debolezza politica europea, esce rafforzata”.