Per Giancarlo Giorgetti, ministro dell’Economia, il pericolo arriva dalla Cina. E lo dice apertamente in un colloquio con il Corriere della Sera: “Questo è il vero tema di discussione che deve essere portato all’attenzione dell’Europa. Lo abbiamo fatto e lo stiamo facendo in questi mesi e settimane. Abbiamo rimesso al centro i temi che interessano la nostra industria. Pensi alla tassazione dell’energia, in particolare del gas, che rischia di spiazzare completamente le nostre imprese. Pensi ancora alle discussioni sulla nuova politica tariffaria americana. A giudicare dai dati dell’export negli Stati Uniti, i dazi sembrano aver creato meno problemi di quanto atteso. Ma, mentre discutevamo di cosa faceva l’America, c’era un’altra minaccia che si stava creando. E arrivava dall’Asia”. Nello specifico, Giorgetti spiega: “L’industria cinese che sta vedendo venir meno il mercato americano ha dei problemi di ricollocamento dei propri prodotti. E così punta sull’Europa. Lo fa utilizzando tutti gli strumenti a sua disposizione. Alcuni palesemente vietati dalle normative europee: dumping, tassazione di favore, regole sociali e ambientali che non vengono rispettate. Temevamo la politica aggressiva americana sui dazi, mentre i nostri mercati erano nel frattempo così aperti e indifesi di fronte a un’altra aggressività: quella asiatica. Per questo ci siamo mossi anche a livello del G7. È chiaro che si devono ridiscutere le regole del commercio a livello globale. Non può esserci un accesso libero ed indiscriminato soltanto ad alcuni mercati come il nostro”.