Ue, infrazione contro Italia su mercato elettricità: procedure ad altri 15 Paesi

La Commissione europea ha deciso di avviare procedure di infrazione inviando lettere di costituzione in mora a 26 Stati membri (Belgio, Bulgaria, Repubblica ceca, Germania, Estonia, Irlanda, Grecia, Spagna, Francia, Croazia, Italia, Cipro, Lettonia, Lituania, Lussemburgo, Ungheria, Malta, Paesi Bassi, Austria, Polonia, Portogallo, Romania, Slovenia, Slovacchia, Finlandia e Svezia) per non aver recepito integralmente nel diritto nazionale alcune disposizioni della direttiva modificativa UE/2024/1711 adottata lo scorso anno sulla configurazione del mercato dell’elettricità. La Commissione ha ricordato che gli Stati membri dovevano notificare il recepimento della direttiva entro il 17 gennaio 2025, ad eccezione delle disposizioni sulla libera scelta del fornitore e sulla condivisione dell’energia, per le quali avevano tempo fino al 17 luglio 2026. “Ideate sulla scia dell’impennata dei prezzi dell’energia e concordate dagli Stati membri e dal Parlamento europeo lo scorso anno, le nuove norme mirano a rendere i prezzi dell’elettricità per i consumatori più stabili e meno dipendenti dal prezzo dei combustibili fossili. L’attuazione della legislazione è fondamentale per garantire che i consumatori europei (sia le famiglie che le aziende) affrontino costi energetici che riflettano maggiormente i costi di produzione più bassi delle energie rinnovabili e che i prezzi siano più prevedibili. La riforma del mercato elettrico consente inoltre una migliore tutela dei consumatori, sia in termini di scelta più ampia alla firma dei contratti sia in caso di disconnessione”, ha spiegato la Commissione. Ad oggi, solo la Danimarca ha dichiarato il pieno recepimento della direttiva entro il termine di legge. La Commissione sta pertanto inviando lettere di messa in mora agli altri 26 Stati membri. Ora hanno due mesi per rispondere, completare il recepimento e notificare le loro misure alla Commissione. In assenza di una risposta soddisfacente, la Commissione può decidere di emettere un parere motivato.