“Oggi, una solida maggioranza europeista dell’Europarlamento ha rieletto Ursula von der Leyen come Presidente della Commissione Ue, riponendo fiducia nel suo impegno, espresso nelle sue linee programmatiche per il nuovo mandato, di consolidare il Green Deal Europeo”. Lo dichiara Stefano Ciafani, presidente di Legambiente, aggiungendo che “è stato quindi confermato il pieno sostegno alla rivoluzione ecologica del Vecchio Continente pianificata cinque anni fa. Alla presidente, Legambiente augura buon lavoro e chiede al Governo italiano di garantire pieno appoggio al Patto europeo per il futuro, motore del Green Deal stesso, mettendo al centro ambiziose politiche di coesione economica e sociale in sinergia con altrettanto ambiziose politiche ambientali, climatiche ed industriali accelerando il passo sulla transizione ecologica ed energetica. Come Legambiente ci impegniamo
a portare avanti – grazie a un’ampia alleanza trasversale (a livello nazionale ed europeo) tra forze ambientaliste sociali ed imprenditoriali – la mobilitazione avviata durante la scorsa campagna elettorale, promuovendo la Agenda di Legambiente per la legislatura europea 2024-2029 fatta di 13 i pilastri su cui fondare il Nuovo Green Deal europeo e 16 priorità ambientali per un’Europa pronta a fronteggiare la crisi climatica ed essere più competitiva e inclusiva”.
“Quello a cui si è arrivati oggi è un esito affatto scontato visti i continui tentativi delle componenti più retrive del mondo agricolo ed industriale di smantellare il Green Deal – dichiara Mauro Albrizio, responsabile politiche europee di Legambiente -. Lobby sempre più determinata a capitalizzare quanto già ottenuto nella fase finale della scorsa legislatura su importanti dossier del
Green Deal, riguardanti soprattutto agricoltura, biodiversità ed industria, con la riduzione dell’ambizione delle misure adottate e l’allungamento del loro tempo di attuazione. Rischio tutt’altro che scongiurato e che Legambiente si impegna a prevenire ricordando che il Green Deal è l’unica strada percorribile per fronteggiare la triplice crisi climatica, economica e sociale che colpisce l’Europa e per rispondere al forte disagio, che alimenta l’avanzata sovranista, per le disuguaglianze e povertà che colpiscono sempre più cittadini europei”.
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