Ue, per chi viola regole greenwashing sanzioni pecuniarie o confisca ricavi

La Commissione europea ha proposto oggi una direttiva per introdurre criteri comuni contro la pratica del greenwashing da parte delle aziende. Secondo la proposta (Green Claims Directive) saranno gli Stati membri a stabilire le norme sulle sanzioni applicabili per le aziende che violano le norme. Le sanzioni previste – si legge all’articolo 17 della proposta – devono “essere effettive, proporzionate e dissuasive”. Gli Stati membri dovranno individuare delle autorità competenti a far rispettare la normativa e, secondo la proposta, le sanzioni possono includere “sanzioni pecuniarie che privino effettivamente i responsabili dei benefici economici derivanti dalle loro violazioni”; oppure “la confisca dei ricavi ottenuti dal commerciante da una transazione con i prodotti in questione”; o ancora, l’esclusione temporanea, “per un periodo massimo di 12 mesi, dalle procedure di appalto pubblico e dall’accesso ai processi di approvvigionamento pubblico e dall’accesso ai finanziamenti pubblici, comprese le gare d’appalto, le sovvenzioni e le concessioni”. La proposta di direttiva potrebbe essere modificata dal negoziato tra i due co-legislatori dell’Ue, Parlamento e Consiglio.