“Per la prima volta in assoluto, nel Parlamento europeo non c’è una ‘maggioranza progressista’ formata da socialisti, sinistra, verdi e liberali che, in determinate occasioni, si sono uniti sulle questioni culturali o sulle proposte ambientali più ambiziose. Il Ppe non potrà essere messo in minoranza, né dalla destra né dalla sinistra”. Lo dice Klaus Welle, segretario generale dal 2009 al 2022, ha guidato l’Eurocamera all’ombra di cinque presidenti (Buzek, Schulz, Tajani, Sassoli e Metsola). Oggi è il presidente del Consiglio Accademico del Martens Centre, il think tank vicino ai popolari. In una intervista a La Stampa aggiunge: “Il focus del Green Deal ora cambierà, si passerà dalla definizione degli aspetti legislativi all’elaborazione di centinaia di atti delegati da parte della Commissione, fino alle modalità per assicurare un adeguato finanziamento. Alla luce della mutata situazione internazionale, possiamo aspettarci che il nuovo Parlamento sia dominato dalle questioni della Difesa, dell’immigrazione e della competitività. Il prossimo bilancio pluriennale che sarà presentato a febbraio del prossimo anno sarà un terreno di battaglia cruciale per finanziare l’allargamento, il Green Deal, la Difesa, la protezione dei confini e la competitività europea legata ai temi delle reti transnazionali e della ricerca”