“Abbiamo lavorato per superare alcuni vincoli europei che in prima istanza avevano escluso le aziende cosiddette energivore come la ceramica, il vetro, la siderurgia che sono quelle che peraltro ne avrebbero più bisogno per ridurre l’emissione di Co2. Ci siamo riusciti ed ora il testo è pronto per la concertazione con il Mef e il ministero dell’Ambiente , per poi andare quindi alla Corte dei Conti”. Così Adolfo Urso, ministro delle Imprese e del made in Italy sul tema del piandi Transizione 5.0. In una intervista a la Stampa Urso spiega che “la Commissione europea ha ritenuto di affidare al Mimit altri 9,7 miliardi nella riprogrammazione di dicembre scorso proprio perché siamo un’amministrazione virtuosa: abbiamo centrato sinora tutti gli obiettivi e impiegato le risorse nei tempi. Le nuove risorse sono state così ripartite: 6,3 miliardi al Piano Transizione 5.0 che si aggiungono ai 6,4 del bilancio nazionale; 2,5 miliardi ai contratti di sviluppo per l’industria, altri 320 milioni alle Pmi a fondo perduto”. E aggiunge: “È il più grande piano mai realizzato per la transizione green delle imprese. Sarà un volano per l’efficienza e l’innovazione, quindi per la competitività del Sistema Italia”.