Nell’Unione Europea si prevede un calo marginale della produzione di latte, con una diminuzione di 200.000 tonnellate che porterà il totale a 144,6 milioni. Un modesto miglioramento della produttività delle mucche non è sufficiente a contrastare ulteriori riduzioni delle mandrie da latte. Il persistente calo dei prezzi del latte alla stalla, unito a costi di produzione costantemente elevati, continua a esercitare pressioni sugli allevatori, in particolare nei principali Stati produttori come Germania, Francia, Spagna e Polonia. E’ quanto emerge da un report dell’Usda, il Dipartimento agricoltura degli Stati Uniti.
L’impatto è più pronunciato tra le aziende agricole più piccole, che non hanno la capacità di capitalizzare le efficienze di scala o di organizzare il potere negoziale con i trasformatori per promuovere la concorrenza per porzioni del pool di latte. In particolare, i produttori sono anche alle prese con il rispetto delle normative ambientali. Iniziative come il tetto alle emissioni di azoto del governo olandese e lo schema di pagamento volontario proposto dal governo irlandese per incentivare la macellazione delle vacche da latte aggiungono ulteriore complessità. Si prevede che questi fattori porteranno a un ulteriore consolidamento del mercato e alla chiusura dei piccoli produttori. Tuttavia, si prevede che gli operatori più grandi manterranno il numero di capi, rallentando così il ritmo di riduzione delle mandrie nel 2024.