Un’economia meno energivora, anzi, il più “verde possibile” porta con sé anche meno stress per chi lavora. Meno tensioni negli uffici comunali, in quelli delle varie amministrazioni pubbliche, con indubbio beneficio sulla salute, oltre che sull’economia. Potrebbe essere uno degli effetti collaterali della corsa all’impatto climatico zero, accelerata negli ultimi mesi anche dalla guerra della Russia in Ucraina, che ha costretto ad anticipare i tempi della transizione energetica.
Il 16 marzo la Commissione europea ha presentato il ‘Net Zero Industry Act‘, il regolamento per sviluppare un’industria a emissioni zero, che sarà il perno del Piano industriale per il Green Deal. Ci sono dentro le priorità sulle quali intervenire, un elenco di otto tecnologie energetiche strategiche, e c’è dentro un ‘alt’ alla burocrazia.
Nero su bianco la Commissione europea spiega che il Net-Zero Industry Act “mira a semplificare le procedure”, ad esempio richiedendo agli Stati membri di prendere in considerazione gli studi ambientali esistenti e le valutazioni raggruppate per evitare sovrapposizioni. E non è una frase isolata, no, nel testo si spiega che i ‘Progetti strategici Net-Zero‘ per le tecnologie prioritarie, beneficeranno di procedure di autorizzazione ancora più rapide.
Per ridurre ulteriormente la burocrazia, il Net-Zero Industry Act, assicura la Commissione, garantisce che le procedure di autorizzazione “siano completamente online e che le prove pertinenti necessarie per completare tali procedure possano essere scambiate direttamente tra le amministrazioni competenti attraverso il sistema tecnico istituito nell’ambito dello sportello digitale unico”.
E la cosa dovrà funzionare anche sul fronte, dovesse capitare, giuridico: “A questi progetti – raccomanda il documento – dovrà essere riservato, se necessario, un trattamento urgente in tutte le procedure giudiziarie e di risoluzione delle controversie”.
E insomma, il concetto è chiaro: per avere un’economia efficiente e ‘verde’ non basta lavorare sulle fonti energetiche o sui consumi: bisogna snellire la burocrazia. Un effetto secondario che, ci si augura, diventi contagioso.