La domanda di candidatura dell’Ucraina all’Unione europea è appena stata presentata (ed accolta), ma già un primo passo verso un’integrazione è stato compiuto: Kiev è la prima capitale non dei Ventisette che aderisce al programma “Life” per l’ambiente ed il clima. È un passo importante, siglato venerdì 24 dal commissario per l’Ambiente, Virginijus Sinkevičius, e dal ministro ucraino dell’Ecologia e delle risorse naturali Ruslan Strilets a Kiev.
L’Ucraina potrà dunque beneficiare del sostegno di LIFE per contribuire a ripristinare il suo ambiente dopo la distruzione causata dall’invasione russa, che si tratti di inquinamento, distruzione degli ecosistemi o altri effetti a lungo termine.
L’adesione al programma è stata ovviamente accelerata dalla guerra, ma è importante perché è una prima “contaminazione positiva” in un Paese non dell’Unione verso un’economia sostenibile, perché, come ha spiegato Sinkevičius, “le ripercussioni sulla salute umana delle distruzioni portate dagli attacchi possono durare a lungo“. Con questo programma le organizzazioni pubbliche e private ucraine potranno ricevere sostegno finanziario per progetti per pulire le aree inquinate, ricostruire dopo la distruzione in modo da proteggere e ripristinare la natura e, cosa particolarmente importante per il Green Deal europeo, è considerato “particolarmente in armonia con un’economia circolare e a zero emissioni“.
Una delle critiche mosse da molte parti al programma climatico della Commissione è che questo sarebbe limitato ai confini dell’Unione, diventando quasi inutile a livello di caduta globale delle emissioni dannose e che potrebbe anche fortemente danneggiare l’economia dei Ventisette. Questa adesione, sia pur realizzata in condizioni estremamente particolari, è invece un segnale che il progetto Green Deal può essere esportato. A medio e lungo termine i progetti sviluppare tecniche e approcci eco-innovativi, promuovere le migliori pratiche e cambiamenti comportamentali.