“Il tema è molto spinoso e molto difficile da prevedere”. Così Edorado Rixi, viceministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, intervistato da GEA sulla controversia nata dalla decisione della Ue di bloccare la produzione delle auto a benzina e diesel dal 2035. “Una cosa è certa: puntare esclusivamente sul elettrico è un errore. E non è che lo dice un Paese. Lo dicono i dati a livello mondiale. Paesi evoluti come gli Stati Uniti hanno spesso dei black out anche in grandi città… che vorrebbe dire nel sistema italiano la parcellizzazione in caso di elettrificazione totale di tutto il sistema logistico nazionale ,che per l’88% va su gomma”, attacca. Rixi conclude: “In più, le stesse norme europee impediscono di dare agevolazioni così elevate da far diventare conveniente il cambio degli automezzi da disegno elettrico e quindi, di fatto, non saremo in grado di fare questa misura. E’ chiaro che ci sarà in futuro un mix. Ci saranno sicuramente motori, anche termici, con caratteristiche molto migliorate dal punto di vista di qualità delle emissioni. Ci sarà l’idrogeno, ci sarà sicuramente una compagine elettrica, soprattutto sulle brevi medie percorrenze. E ci saranno probabilmente anche il biometano e i biocarburanti. Questi sono tutti elementi che insieme creeranno la mobilità del futuro”. Infine Rixi lancia un allarme: “Se poi noi andiamo a puntare su delle tecnologie che si basano su ricerche e investimenti del Sudest asiatico, in particolare sulla produzione di batterie, ad esempio la Cina, il rischio vero è che dopo essere stati strozzati dal gas russo, un domani saremo strozzati dalla tecnologia cinese”.